26/03/08

JAMES PANTS - Welcome

Il battesimo artistico di James Pants ha una data ed un luogo: siamo in Texas, nell’anno 2001, quando il nostro si avvicina cautamente al boss di Stones Throw Peanut Butter Wolf dispensando quello che era poco più di un provino, una sorta di rude demo promozionale.

Un incontro che presto assume i connotati del classico sogno che si trasforma in realtà. In tempi brevissimi le attenzioni del proprietario di Stones Throw si spostano sul bianco virgulto, che dopo un periodo di internariato presso la stessa etichetta viene messe sotto contratto dallo stimato ‘padrino’ artistico Penaut Butter Wolf. Che non a caso ripone più di una speranza nei suoi confronti, tanto da dipingerlo come la next big thing di casa.

A rendere più credibile la sua fama il coro unanime delle riviste di settore: Busy P, URB, XLR8R e Dazed & Confused tra le altre.

Il segreto di James Pants è ormai pubblico: il suo essere poliedrico lo rende animale di razza nel circuito della musica ritmica. La sua attitudine per natura trasformista lo porta a spingersi ben oltre gli steccati del genere, ricordando in questo la versatilità di una figura guida come quella del folletto di Minneapolis Prince.

In questa esplosione di colori e stili si rinnovano i tributi ai generi, si passa dalla mutant disco alla new wave, dal primissimo rap all’electro boogie fino a toccare il soul moderno di marca eighties.
Fioccano i paragoni per il nostro, che ha realizzato un autentico tour de force del groove, richiamandosi a nomi storici quali Cameo, Egyptian Lover e Timex Social Club o a moderni interpreti dei generi suddetti quali Chromeo o il produttore Pahrrell.
Un caleidoscopio di stili, del resto cosa vi aspettavate da un personaggio che ha imparato a scratchare sui dischi degli Steppenwolf?


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