07/07/08

Underground Railroad

Venuti alla luce 5 anni fa in quella che rimane una delle capitali più affascinanti d’Europa, Parigi, gli Underground Railroad debuttano lo scorso anno con "Twisted Trees" per One Little Indian, portando in superficie suoni che si rifanno tanto alla tradizione del post-punk britannico quanto agli estremismi artistoidi della corrente newyorkese No Wave.

Il loro nuovo album "Stick and Stones", in uscita a Settembre, è stato registrato a Seattle dal rinomato John Goodmanson, sorta di Re Mida dell’underground già in cabina di regia con nomi del calibro di Death Cab For Cutie, Blood Brothers, Sleater Kinney, Unwound e Blonde Redhead. Il trio parigino cambia anche domicilio nel frattempo, stabilendosi in quel di Londra. Aldilà del dettaglio logistico un cambio strategico che finisce anche per corrompere la loro personalità. Tant’è che un certo pop psichedelico si fa viziosamente largo tra le loro composizioni, riportando in scena fantasmi Spaceman 3/The Jesus & Mary Chain.

Ma c’è anche la maturazione dei musicisti, che confezionano oggi canzoni dal carattere tanto prepotente quanto docile, richiamando fermamente uno dei subgeneri più influenti degli ultimi 15 anni: lo shoegaze. Tra gli ospiti del disco segnaliamo il violoncellista di Seattle Phil A. Peterson, i cui arrangiamenti per ‘Poems For Freaks’ e ‘Six Pieds Sous Terre’ conducono i brani verso nuove- epiche – dimensioni.

Gli Underground Railroad sono reduci da una fortunata serie di date europee in compagnai dei Dinosaur Jr.

“Black-hearted avant punk…whiplashing climaxes.” Metro

“A sound to frighten Gallows back into the tattoo parlour.” The Fly

“Awesome.” Jason McGerr (Death Cab For Cutie)





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