02/12/08

Milano New Wave, la nuova imperdibile uscita Spittle


Spesso – con fare tipicamente sarcastico – si parla della Milano anni ’80 come della Milano da bere, quella dei manager rampanti, dell’altezzoso mondo della moda, degli aperitivi tres chic. Eppure un underground pulsava nelle viscere della metropoli meneghina, rispecchiando in questo l’andamento dei tempi. La chiamarono tidal wave, un’onda anomala che in realtà poco aveva a che spartire col barocco rock nostrano, né – tanto meno – con le pruriginose stagioni del dopo-disco. Other Side, State Of Art, La Maison e Jeunesse D’Ivoire con la loro algida sensualità, la loro funkness tutta bianca ed il loro sound decadente avrebbero forse potuto fare fortuna altrove. Il loro sound era incredibilmente allineato alle coordinate del sentire continentale, tanto da stupire anche ai giorni nostri. Non si fossero esaurite in rare incisioni da studio – ed in ancor più fantomatiche esibizioni dal vivo – le loro carriere artistiche avrebbero potuto conoscere un sussulto, magari spalleggiate dall’interesse di label che all’epoca stavano ridisegnando i confini del nuovo rock, fossero Factory o Mute.

L’incedere lugubre di Other Side ricorda a tratti quello dei Bauhaus, influssi gotici però stemperati da un’inedita vena ritmica. Il white funk di State Of Art rischia di suonare attualissimo anche ai giorni nostri. La band capitanata dal vocalist Fred Ventura (oggi apprezzato produttore nel ramo letfield dance e curatore di questa raccolta) sfidava sul suo stesso campo Talking Heads ed A Certain Ratio, sfiorando addirittura le intuzioni avant pop dei primissimi Spandau Ballet. I collage elettronici di La Maison parlavano invece la lingua dei Cabaret Voltaire del primo periodo, i loro cut-up sonori tanto dovevano all’allora trio di Richard H Kirk e Chris Watson. Fascinoso invece il new romantic di Jeunesse D’Ivoire che quasi in tema con le più sofisticate pop wave band inglesi, anticipava un discorso melodico estremamente raffinato. Quattro formazioni e quattro storie a sé stanti, un bagaglio artistico non indifferente, sciorinato in cinque brani per band di rarissima reperibilità, oggi finalmente confezionati dalla sempre sorprendente Spittle in un packaging dal tocco futurista. Un’eredità che non dobbiamo affatto dimenticare.


MILANO NEW WAVE 1980-1983

Other Side
01 The Taste Of The Fables
02 Central
03 Praise
04 December, Fragment
05 Contrition

State Of Art
06 Downtown
07 Dantzig Station
08 Venice
09 At Night
10 Show Me

La Maison
11 Igloo
12 Critical Situation
13 Mercedes
14 Jet Two
15 Narciso

Jeunesse d'Ivoire
16 A Gift Of Tears
17 Silent Imagery
18 Scenery
19 Praise
20 Moon


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