09/02/09

Baikonour





Secondo album da studio per Jean-Emmanuel Krieger, al secolo Baikonour, giovane speranza di Brighton. A tre anni di distanza dal promettente debutto "For The Lonely Hearts Of The Cosmos", ritorna ancor più belligerante con "Your Ear Knows Future", ampliando la sua area di influenze e ridefinendo uno stile realmente sfuggente che potrebbe far pensare ad un pop stralunato, sospinto da elementi di rock progressivo e folktronica. Nato a Versailles – lasciate stare la reggia, che questa è soprattutto la città di Air e Phoenix – Krieger si trasferisce a Brighton e ri-programma una nuova esistenza, ovviamente orientata alla pura creazione artistica. Concepito in piena autonomia "Your Ear Knows Future" è il prodotto di una one-man band, se si fa eccezione per la batteria, suonata con piglio decisamente groovy da Lee Adams di Fujiya & Miyagi. E’ una collezione di brani sensibile al fascino e alle dinamiche celestiali di My Bloody Valentine e Cocteau Twins, di frequente spinta da un beat motoriko, come nella tradizione del miglior kraut rock. Krieger non va certo per il sottile quando si tratta di citare alcuni dei suoi numi tutelari, ecco così inseguirsi Amon Duul 2, Popol Vuh, Harold Budd, Eno con gli Harmonia, Neu! Vangelis, Magma ed il Serge Gainsbourg di Melody Nelson. La più grande influenza è rappresentata comunque dal Nepal, Krieger è infatti assiduo viaggiatore ed il sud dell’Asia è una delle sue tappe preferite, il nostro è infatti impegnato nell’organizzazione caritatevole Help Rurarl Nepal, che supporta la causa dei rifugiati tibetani. Krieger ci tiene a specificare che và matto per i dettagli sonici. A noi questo fa estremamente piacere, perché la minuziosa cura con cui ha portato a termine la gestazione del secondo album è qui a testimoniarlo.

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