05/03/09

G-Spots



Diavolo di un Johnny Trunk! Finalmente è riuscito a mettere a segno quel colpo tanto inseguito. Prendere in consegna alcuni dei nastri tagliati con rigore presso lo Studio G, laboratorio in cui sono stati concepiti alcuni dei suoni più off inglesi, sia che appartenessero al contesto elettronico, jazz o incredible strange music. Library music per farla breve, della più raffinata, tagliata a cavallo tra il 1969 ed il 1982, testimoniata dalla presenza di ben 48 album, distribuiti sul mercato in quantità davvero risibili. G-Spots il titolo di questa provvidenziale raccolta, che oltre a fare la gioia dei più incalliti collezionisti, riporterà alla luce la fonte di alcuni celebri campionamenti. La nostra storia inizia sul finire degli anni 60, quando un pubblicitario di nome John Gale vuole cambiare radicalmente i contenuti della cosiddetta library music, a suo avviso tropo legata a vecchie orchestrazioni. Cambiano dunque gli elementi in campo ed attraverso una discografia che non tocca nemmeno i 50 numeri di catalogo, si arriva ad una nuova concezione di 'genere' pescando a piene mani da realtà più o meno fittizie come le colonne sonore per i film dell'orrore e la musica per bambini (quella pubblicizzata in tempi non sospetti da Raymond Scott), lasciando aperte finestre che davano sul più eclettico pop, sul, jazz, l'avanguardia e addirittura l'industrial. I risultati furono dirompenti, spesso accorpati in pochissimi minuti tutti questi spunti generavano pulsioni inedite, creando nuovi ed avvincenti scenari, soprattutto per la gente che verrà. Primi di una lunghissima lista Chemical Brothers ed Unkle saranno alcuni degli artisti più in vista ad utilizzare componenti di questa seducente biblioteca musicale, attingendo proprio agli angoli più oscuri di queste farneticanti produzioni. Dato che gli album originali non concorrono nemmeno alle aste on-line – qualcuno li ha avvistati da Christie's di recente – la raccolta assemblata con dovizia di particolari – le liner notes immancabili ed i 'ritratti' d'epoca – da Johhny Trunk per la sua omonima etichetta assume un valore ancor più definitivo.

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