03/03/09

L'Inno dei Mono




Esistono dei momenti decisivi nell'esistenza di un gruppo, come nelle manifestazioni podistiche, quando l'atleta di turno decide di effettuare l'allungo decisivo. Giunti con "Hymn To The Immortal Wind" al loro quinto album in studio , i nipponici Mono decidono di dare una sterzata decisiva alla loro carriera. Giusto in tempo per il loro decimo anniversario consegnano alle stampe quello che è il loro disco più maturo, un lavoro di incredibile lucidità, se pensiamo che negli ultimi cinque anni il gruppo è stato ininterrottamente on the road. Che risultati però... un lavoro di proporzioni quasi epiche, lussuoso negli arrangiamenti ma assolutamente dirompente nei momenti di furia elettrica, un disco emotivamente ricco, orchestrale, straripante. Potremmo continuare ad oltranza con gli aggettivi, la cosa impressionante è la crescita del gruppo, partito in sordina agli esordi con un disco per la Tzadik di John Zorn. Accolti da più parti come una versione 'metallica' degli scozzesi Mogwai, i Mono hanno ben presto definito i confini del proprio essere, sviluppando un suono parimenti legato alle gesta del dream pop che alle escoriazioni di più prossima marca post-punk. Ed in "Hymn To The Immortal Wind" si celebra forse il loro tributo alla vita, ai quattro elementi, in un pindarico volo che non prevede unicamente i soliti risvolti chiaro-scurali o le immersioni strumentali tra vuoti pneumatici e pieni fragorosi. Come nella migliore musica classica i Mono imprimono sul proprio spartito gli adagio ed i fortissimo, pennellando con maestria i contorni di questa sublime opera. Registrato su nastro analogico con l'ausilio dell'amico/produttore Steve Albini il disco è corredato dall'intervento di strumenti atipici quali archi, flauti, organo, piano, glockenspiel e timpani, proprio con l'intento di ricreare una musica cameristica profondamente moderna. Il seme della definitiva maturità abbraccia questa nuova fatica in studio, licenziata per il territorio europeo dalla benemerita etichetta belga Conspiracy.

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