16/04/09

The Warlocks "The Mirror Explodes"


In qualità di suo avvocato le consiglio di prendere una... aggiungete voi il colore della pillola in questione, l’importante è che i risultati siano per l’appunto lisergici. Con quel film d’antologia che è "Paura e Delirio a Las Vegas" bene impresso nelle nostre coscienze ci caliamo nuovamente nel mondo ideale dei Warlocks, che amano scorazzare dalla loro California come reduci da qualche tempesta psichica. Lo specchio che esplode è un disco che mette ordine nella musica del combo di Los Angeles, una psichedelia quasi gentile, che non taglia completamente con il passato, pur introducendo momenti decisamente più meditabondi. Ma è una meditazione oppiacea, non abbiate dubbi… Sono otto i brani di "The Mirror Explode", pastiglie dal conturbante effetto, che parlano la lingua di un rock stonatissimo, solo apparentemente carezzevole. C’è il consueto grado di melanconia nella musica dei Warlocks, ma le chitarre fuzz che scalpitano in lontananza fanno sì che l’anima pop del gruppo sia spinta sempre più rovinosamente verso il baratro. Ne esce un disco dai colori porpora, moderna ricostruzione di uno scenario sixties/seventies, fotografia distesa di quei balordi dell’arte che un tempo rispondevano ai nomi di Velvet Underground o 13th Floor Elevators. Canzoni spiritate, mai eccessivamente lunghe, perse tra rimasugli di una summer of love ed il ritorno massiccio del rock duro in salsa stoner. Dallo shoegaze invulnerabile di The Midnight Sun alla ballata psichedelica Static Eyes all’uptempo sferzante di Standing Between The Lovers Of Hell. La voce di Bobby Hecksher un elemento ancora di spiccata personalità, contemplando momenti di tenue intimismo come malevolenti schiamazzi dal profondo. Disco molto più umorale e distante dall’incessante fuoco sonico del precedente "Heavy Deavy Skull Lover," una prova del nove per questi californiani doc che rappresentano il fiore all’occhiello del catalogo Tee Pee.

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