10/07/09

Introducing Triorganico

Nessun mistero che in casa di Egon girasse della musica brasiliana di nicchia. Del resto le avvisaglie di un'apertura al genere si erano rivelate nel fantastico nuovo album dei Savath & Savalas di Scott Herren, La Llama. Anche un altro habituè dei saloni Stones Throw conme Madlib aveva stretto alleanza con Jackson Conti dei mai troppo decantati jazz-fusionist sudamericani Azymuth, ulteriore suggerimento per chi ha sempre osservato l'evoluzione dell'etichetta californiana ben oltre gli steccati del moderno hip-hop.

Il debutto di Triorganico per la label consorella Now Again è così una diffusione di sapori bossa tardi '50, con le opportune spennellate di jazz caliente. Un qualcosa che mai avreste immaginato provenire dai club sottoerranei di Los Angeles.

Pablo Calogero (sassofono e fiati), Ricardo “Tiki” Pasillas (percussioni) e Fabiano do Nascimento (chitarra) si formano artisticamente nel garage dello stesso Calogero. In primis era solo l'occasione di ascoltare e commentare musica, condividere idee, successivamente si è passati alla scrittura, alla realizzazione di un progetto comune.

Presto il terzetto si trasferisce in un club losangeleno, con residenza settimanale, circostanza che permette loro di provare pezzi inediti ed omaggiare i più grandi compositori brasiliani, in una scaletta fatta prevalentemente di cover. Il gruppo incide il suo primo album seguendo quella che in gergo hip-hop si chiama “guerrilla tactics”. Il risultato è ora alla vostra portata, un album che va a scandagliare le profonde insenature della bossanova, con ricorrenti motivi jazz sixties ed un'idea di multi-culturalità che logicamente regna sovrana.

Se Baden Powell ed il grande maestro Hermeto Pascoal hanno spesso occupato la sfera dei vostri sogni, con Triorganico arriverete a toccare con mano questa sfavillante materia.

Nessun commento: