22/09/09

Nuove ristampe per Betty Davis

Light in The Attic completa il programma di ristampe dedicato a Betty Davis. Ancora edizioni extra-lusso con booklet eccezionali, che attraverso curiosità e foto esclusive descrivono il percorso di una delle più grandi eroine nere dei seventies. Entrambi i dischi sono stati masterizzati dai nastri originali, mentre l’originale artwork è stato preservato grazie ad una stampa in digipack. Le note sono di due luminari della musica black, giornalisti e studiosi del settore come Oliver Wang (Soul Sides, che si occupa dell’inserto di Is It Love Or Desire) e John Ballon (una delle penne più note del magazine Wax Poetics ). Nasty Gal è il terzo album di Betty Davis. Uscito in origine nel 1975, rappresentò la prima uscita lunga per l’etichetta Island, dopo un promettente sette pollici. Il tiro è ancora eccezionale, distillato di iconoclasta furia rock e rovente soul music. Betty Mabry che sposò il trombettista Miles Davis nel 1968, per poi separarsene l’anno successivo dopo una burrascosa relazione, è stata a lungo una musa, capace di ispirare non solo uno dei più celebri jazzisti contemporanei, ma anche in grado di urlare al mondo intero il ruolo di indipendent woman, ben prima delle eroine punk e delle nipotine riot.

Un carriera fulminea la sua, con una manciata di album pubblicati a cavallo tra prima e seconda metà degli anni ’70. Betty – a cui viene anche accreditato un celebre flirt con il chitarrista di Seattle Jimi Hendrix – prendeva a piene mani dal funk-rock di scuola Sly & The Family Stone, per proiettare le sue piccanti liriche oltre la dimensione del puro intrattenimento.

Chanteuse e modella – frequento spesso le passerelle dopo lo split con Miles – Betty realizzò con Nasty Gal forse uno dei suoi album più aggressivi, una sorta di hard funk, che a ben vedere poteva rappresentare la risposta nera e femminea ai Black Oak Arkansas di Jim Dandy

Is It Love Or Desire del 1976 è in realtà un titolo meno celebrato nella discografia della nostra, non per questo un disco meno cruciale. L’album è stato inciso presso gli In The Country studios della Louisiana, distante da occhi indiscreti. Quello che sin dalle prime note si presentava come il lavoro più personale della Davis, per via di una rinnovata cifra stilistica che metteva da parte gli ardori del debutto per focalizzarsi su una forma canzone comunque ineccepibile, diverrà ben presto un disco fantasma. A causa di insanabili divergenze con la propria etichetta discografica – la Island – il quarto album di Betty rimarrà per sempre nei polverosi archivi della label. Ma spesso anche le chimere trovano la via più luminosa per riemergere. Ad oltre 30 anni dal suo concepimento il disco è finalmente disponibile per il grande pubblico.

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