22/02/11

Howe Gelb & A Band Of Gypsies


Tra i pochi gentiluomini a frequentare gli spesso aridi palcoscenici rock – è lui a regalare i fiori alle sue sostenitrici e non viceversa – Gelb ha sempre celato un'anima più soulful dietro l'implacabile immagine di cantore e reporter delle vicende del sud, in quel contesto così immaginifico e desertico. Nel 2006 la passione sboccia definitivamente quando Howe s'imbarca in un viaggio artistico con un coro gospel, evento che porterà alla pubblicazione dell'unanimemente acclamato "Sno' Angel Like You". Per questo nuovo capitolo Gelb si affianca ad una truppa di suonatori flamenco di origini tzigane, chiamando a sé il virtuoso della sei corde Raimundo Amador, in passato già collaboratore di Bjork e BB King. A dare maggiore profondità al lavoro l'impeccabile contributo in cabina di regia di John Parish. Registrato in un accogliente terrazzo multi-attrezzato a Cordoba con la sua Band Of Gypsies sotto l'implacabile sole andaluso, ''Alegrias" è un lavoro che scomoda aggettivi importanti. Pubblicato originariamente per il solo mercato spagnolo, il disco è ora licenziato da Fire nel resto del mondo, a margine di un rilancio di tutta la discografia del leader di Giant Sand, uno degli uomini che più ha innovato l'universo dell'americana. Nonostante i numerosi tentativi di unire il flamenco con il proprio stile 'nativo', sono stati pochi che gli artisti a portare a casa l'intera posta. Ragion per cui "Alegrias" più che rappresentare un esperimento di successo, può essere considerato un evento, un momento di gioia foraggiato dall'unicità degli elementi in campo: l'originale penna di Howe e l'incredibile varietà ritmica del flamenco stesso. Pur mantenendo il familiare volto della natia Arizona, tradotto squisitamente in musica in 25 anni di onorata carriera, Howe abbraccia con naturalezza il suono del flamenco, pur mantenendo una spiccata personalità forgiata grazie alle memorie del deserto di Tucson ed agli ascolti formativi di Tom Waits, Miles Davis e Tomatito. Dopo il viaggio a Cordoba e l'incontro poco più che accidentale con Fernando Vacas, il progetto ha progressivamente preso forma organica, grazie all'intervento dei musicisti locali, che hanno portato alla creazione di questa miracolosa miniatura. In cui il roots rock americano, l'idea nobile di musica di confine e lo stile flamenco occupano lo stesso spazio temporale.

Nessun commento: