23/05/11

Our Lives Are Shaped By What We Love: Motown's Mowest Story (1971–1973)

Un vecchio detto recitava “Go west, young man”. Aldilà dei clichè, molti artisti ed addetti ai lavori hanno imboccato l’autostrada per la città degli Angeli, anche con la visione di un impiego come maestranze nella culla dorata dei sogni Hollywood. La storia di Berry Gordy Jr. è quanto mai diversa. Natio di Detroit, impresario di successo e fondatore del marchio icona Motown, il nostro decide di cambiare aria al fine di sviluppare – parallelamente – altri progetti musicali.
Spostando progressivamente i suoi protetti sulla costa occidentale, Berry fonda a Los Angeles nel 1971 il sottomarchio Mowest, l’impegno è riposto nel documentare i più abili creatori di rare grooves locali, senza lo stress di guardare sistematicamente alla cima delle classifiche.
Un diktat, dopo che tutti gli autori di casa – da Stevie Wonder a Diana Ross, passando per Jackson 5 e Marvin Gaye - avevano più volte conquistato il disco d’oro. La leggenda del brand occidentale di Motown è ora dominio pubblico, grazie all’instancabile lavoro di ricerca di Light In The Attic. "Our Lives Are Shaped By What We Love: Motown’s Mowest Story 1971-1973" è così una porzione sostanziosa di quanto immesso sul mercato dal marchio: soul music, nerboruto funk e qualche traccia del west coast sound più incline alla tradizione hippie.

Tra gli artisti di punta in catalogo una citazione perentoria per Syreeta, all’epoca compagna di vita di Stevie Wonder, le Sisters Love e G.C. Cameron. Nel corso della sua breve esistenza l’etichetta ha messo in commercio una dozzina di album e qualcosa come 40 singoli, lasciando una traccia indelebile nella storia della black music della prima metà del decennio.
Da esordienti come Odyssey passando per veterani quali Frankie Valli & The Four Seasons, Mowest ha investito significative speranze (ed una quantità di denaro non indifferente) sul nuovo roster, mai suffragata dai risultati di vendita. Detto ciò il marchio interrompe le pubblicazioni nel 1973. The Commodores, Thelma Houston e lo stesso Cameron si accasano presso l’etichetta madre, mentre gli altri artisti di casa finiranno coi loro album nelle polverose cassette dei vinili cut out (salvo poi riprendere quotazione con le smanie dei crate-diggers di mezzo mondo)
Il best of che in 16 mosse ci dice della brillante idea ‘logistica’ di Berry è stato remasterizzato da Dave Cooley (Blue Note, Warp, Stones Throw, Now Again), mentre le estese liner notes sono opera del curatore del progetto stesso Kevin “Sipreano” Howes (già al lavoro sulle ristampe di Jamaica-Toronto, Doug Randle, Rodriguez, Monks); l’impeccabile grafica è di Strath Shepard (Pacific Standard). Un pezzo di Motown inedito, roba da perdere letteralmente la testa.

TRACKLISTING:
• 1. You're A Song (That I Can't Sing) - Frankie Valli & The Four Seasons
• 2. Our Lives Are Shaped By What We Love - Odyssey
• 3. Give Me Your Love - The Sisters Love
• 4. Act Like A Shotgun - G.C. Cameron
• 5. I Love Every Little Thing About You - Syreeta
• 6. Black Maybe - Syreeta
• 7. Sun Country - Frankie Valli & The Four Seasons
• 8. Battened Ships - Odyssey
• 9. I Can't Give Back The Love I Feel For You - Suzee Ikeda
• 10. Don't You Be Worried - The Commodores
• 11. You've Got To Make Your Choice - The Sisters Love
• 12. Broken Road - Odyssey
• 13. A Heart Is A House - The Nu Page
• 14. I Hope I See It In My Lifetime - Lodi
• 15. The Night - Frankie Valli & The Four Seasons
• 16. I Ain't Going Nowhere - Thelma Houston

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