03/08/11

Pure X - Pressure (Acéphale)

Pure X è l’ultima incarnazione per quest’accolita di musicisti che - provenendo da Austin, Texas - prediligono naturalmente un sound dai tratti lisergici. Una psichedelica comunque gentile, laddove la forma canzone sembra poi l’argomento di maggiore interesse per il trio composto da Nate Grace, Jesse Jenkins ed Austin Youngblood, amici per la pelle da tempo immemore.
Ed è proprio quella confidenza di base che lascia pensare ad un dialogo spontaneo tra i protagonisti, che seppelliscono sotto un muro di feedback melodie sixties, tratte come per incanto dal grande libro del pop d’autore a stelle strisce. Un percorso che ha tutti i crismi della contemporaneità, partendo dall’assunto che Beach Boys e Phil Spector sono tornati ad essere i depositari della cultura americana moderna, anche per una schiera di imberbi giovinetti.
Il loro album di debutto in uscita a fine agosto per Acéphale è un affare davvero interessante. Rispettando un’attitudine che certo non preclude la prassi del ‘fai da te’ , Pure X lavorano in studio preservando la propria integrità ed istintività. Ciò significa che i brani sono suonati live in studio senza alcuna sovra incisione.
Un lavoro nudo e crudo questo Pleasure, fascinoso anche per questa caratteristica portante.
Numeri dark pop che sembrano rivedere lo stesso concetto di ballata, squarci elettrici che pescano nell’ humus chitarristico dello shoegaze e più in generale del post-punk inglese a tinte fosche, riservando sempre una patina di classicità. Perché in buona sostanza l’effetto è quello. Le armonie vocali dei Pure X sembrano davvero antiquate, quadri mobili che descrivono altre adolescenze torbide. E’ una musica tradizionalmente rock’n’roll, ma anche molto soulful, piani che si incrociano, sfiorando vette assolute.

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