23/01/12

Su Exile On Mainstream la nuova fatica del gruppo di Minneapolis


Influenzati da un numero di artisti così diversi – dal poeta urbano Bob Dylan al Roger Waters solista passando per campioni del minimalismo e della classica contemporanea come Philip Glass ed Arvo Pärt – il gruppo di Minneapolis ha trovato un linguaggio con il quale potersi esprimere tra le maglie di un post-rock cameristico ed intriso di autunnale malinconia. Cresciuti nell’appezzamento rurale di Hanska, Minnesota, in mezzo a poco meno di 400 anime, i nostri esprimono attraverso la loro musica un‘urgenza tipicamente provinciale, riflettendo un drammatico senso di solitudine. Un passato che rivive attraverso la loro musica, con interpretazioni che corteggiano un’atmosfera malinconia di fondo. Orchestra con grande presenza il leader West Thordson, coadiuvato da Sonja Larson (voce, violino), Rachel Drehmann (corno francese), Andrew Broste (basso) e Nicholas Conner (batteria e percussioni). Dopo il deciso debutto con ‘Through the Ides of March’, registrato dall’esperto Steve Albini, il gruppo si imbarca in un tour europeo proprio con la band di quest’ultimo: gli Shellac.

Guadagnato ulteriore spessore con il secondo album del 2006 As the Bluebird Sings, il gruppo incrocia anche la via dell’americana grazie alla produzione di Tom Herbers (Low, Soul Asylum, the Jayhawks, Victoria Williams) e ad una cover in salsa sperimentale di ‘The Times They Are a-Changin’ di Dylan. Nel 2007 viene inaugurato il sodalizio con la tedesca Exile On Mainstream, che frutta due album: Dry Land (nello stesso anno) ed il disco omonimo (2008). Dopo una sostanziosa pausa il gruppo – composto ora unicamente da Thordson e e Sonja Larson – abbraccia la via della tradizione con ‘To Forget’ il disco della loro definitiva maturità artistica. Dai lenti fraseggi slo-core alla polverose vie del roots-rock, una band che ha incrociato i sentieri di Low e Walkabouts, con grandissima personalità.

Nessun commento: