26/04/12

Dent May e la nuova vena radiofonica


Prima di firmare un contratto con Paw Tracks nel 2009, il bizzarro Dent May  - originario del Mississippi – ha fatto musica spesso informata da un mellifluo pop, puntando religiosamente ad una trasversalità di fondo. Un situazionista nato in pratica. Con il debutto ‘The Good Feeling Music of Dent May & His Magnificent Ukulele’ ci ha restituito vibrazioni forse smarrite, un’innocenza tale da ritrovarsi nei melodrammi del cinema anni ’50, ma anche nei tanto sospirati viaggi – all’epoca -  ad Honolulu. Questa psichedelia dai tratti però intimisti non rinunciava a sortite in territori addirittura disco, facendo anche il verso ad Ashford and Simpson, in un paio di ballate dal forte denominatore black.

Suonato interamente dallo stesso May e registrato in due sessioni – la personale stanza del Cats Purring Dude Ranch ed un deposito di cotone nei pressi di Oxford, MS – ‘Do Things’ è nelle intenzioni la fotografia di una band che suona ai matrimoni sotto acido. L’innocenza degli esordi si risolve in un approccio più realista, tanto che al suono esotico dell’ukelele si sostituisce spesso lo scandire di una drum machine, che miracolosamente ci riporta in territori FM Rock. Come se la parabola di Dent May fosse oggi allineata a quella di Ariel Pink e Neon Indian.  

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