25/06/12

E' Gemma Ray la nuova regina pop inglese




C’è un tempo per crescere, ed uno per spiccare il volo. Gemma Ray con il nuovo album per Bronzerat non si è nemmeno posta il problema. Tanto che il suo “Island Fire” va a collocarsi tra le uscite più sfavillanti di questo 2012, laddove il confine tra pop e musica di ricerca è davvero labile. Accompagnata da un nucleo di navigati musicisti, che provvedono ad aggiungere colore ad ogni singola composizione, la talentuosa cantante e chitarrista si scrolla di dosso ogni ingombrante paragone, provando a scriverla da sé la storia. Gli arrangiamenti orchestrali di “Bring Ring Ring Yeah” sono l’essenza stessa di un percorso creativo oggi giunto a compimento. Gemma Ray non teme di sedersi tra i grandi. Se qualcuno ha ricordato le lussureggianti orchestrazioni di Phil Spector, tra queste partiture deve pur esserci un fondamento. Tutta la dinamicità di quel suono, un tempo indelebile marchio di fabbrica per i girl-groups, è oggi a disposizione di una nuova sensibile eroina.

Ovviamente “Island Fire” è un affare molto più coraggioso, se “Put Your Brain In Gear” si ricollega a quella stessa tradizione vocale, “Make It Happen” fa il verso alla psichedelica come “Rescue Me” sembra un valzer da fantascienza. Tante le frecce al suo arco, e comunque enorme la capacità di districarsi anche nelle soluzioni all’apparenza più complesse. Sapete da chi è stata folgorata Gemma Ray? La storia è nota ed è giusto ribadirla, ma quando il tuo gruppo ‘culto’ è anche disposto a concederti i suoi originali per una rielaborazione d’insieme…beh, questo si chiama amore reciproco. Ed i fratelli diseguali Russel e Ron Mael, che con gli Sparks hanno avvicinato il glam all’avanguardia, si affacciano prepotentemente nelle due magistrali cover di “How Do I Get To Carnegie Hall” e “Eaten By The Monster Of Love” facendo sì che la loro visione trovi sfogo nell’opera di questa incontenibile seguace. Dopo aver suonato con Grinderman e Kitty, Daisy and Lewis , la nostra sembra davvero pronta a strappare lo scettro a qualche reginetta del pop inglese. Ma a noi non piace fare nomi, ascoltate “Island Fire” senza alcun pregiudizio e decidete per voi. Le sorprese – vedrete – non mancheranno.




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