23/11/12

Nosaj Thing: mutant hip hop da L.A.





Sono passati più di 3 anni dalla pubblicazione dell’acclamato album di debutto di Nosaj Thing (al secolo Jason Chung), quel Drift (Alpha Pup) che ha raccolto consensi tra gli appassionati del broken beat e più in generale dell’elettronica propensa a contaminazioni con la musica indie. Anche nei consuntivi di quell’anno solare il disco non mancò di scalare posizioni importanti. Nel 2013 tutti i riflettori saranno puntati sul 27enne musicista, produttore e dj con base a Los Angeles. Gli indizi non tradiscono. L’ album in uscita a gennaio - Home - segna anche la collaborazione con un nuovo marchio (Timetable), che vanterà la manifattura e distribuzione di Innovative Leisure, lanciatissima etichetta indipendente californiana che abbiamo apprezzato per i freschissimi lavori di Nick Waterhouse e Allah-Las.

Con Home le aperture stilistiche sono sensibili, per la prima volta le voci sono inserite nel contesto strutturale, seguendo un percorso naturale che ha visto Nosaj Thing operare anche in circuiti lontani dall’elettronica. Dopo aver remixato brani di The XX, Flying Lotus, Charlotte Gainsbourg, Beck & Kendrick Lamar e addirittura Philip Glass (nel disco pubblicato da Orange Mountain)  il passo successivo è stato evidentemente quello di chiamare a sè nuovi collaboratori. Ed i nomi non potevano che essere altisonanti: Toro y Moi e Kazu Makino (Blonde Redhead) regalano due prestazioni vocali certamente eteree in due tracce del disco. Il resto dell’album continua sulla falsa riga dell’esordio, illustrando le capacità descrittive di questo suono, che pur vertendo su elementi formativi quali downtempo, IDM ed hip-hop, mai rinuncia ad una sua visione cinematica. Lo spazio è ancora una volta la dimensione da testare dunque.

Siamo certi che i sostenitori di Flying Lotus, Boards Of Canada, Stereolab e DJ Shadow troveranno pane per i loro denti.




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