13/12/12

Lo stile non è acqua: il ritorno di Adam Ant





Una delle più discusse ed ammirate icone del pop inglese- Adam Ant – ritorna in studio con il suo primo album in 17 anni. Un evento in sè, quasi una celebrazione per una delle figure più eccentriche a calcare i palchi del Regno Unito (e non solo)  all’indomani della rivoluzione post ‘77. Ad accompagnare l’album in uscita la terza settimana di Gennaio – per la fantomatica Blueback Hussar Records-  ci sarà anche un tour mondiale ed una pellicola cinematografica.  Dopo essere venuto a capo di un battaglia – peraltro ben documentata – contro la depressione ed il bipolarismo, la leggenda londinese torna a far sentire la sua voce con il kilometrico ‘Adam Ant is The Blueblack Hussar In Marrying The Gunner’s Daughter’, introdotto dal singolo ‘Cool Zombie’.

Il carattere spericolato dell’uomo è tutto in queste 17 (la scaramanzia non c’entra)  nuove composizioni, che pur attingendo al passato mostrano delle variazioni tematiche affatto trascurabili. E’ come se la penna di Adam fosse divenuta più discreta, riflettendo una personalità sempre in bilico. C’è spazio ad un elettronica casalinga, ad alcune sincere immersioni lo-fi e poi il gusto certificato per quelle inimitabili ed incalzanti ritmiche di marca post-punk.

Considerato alla stessa stregua di un tesoro nazionale, Adam è stato il leader e cantante del gruppo Adam and the Ants nei primi anni ’80, prima di imbarcarsi in una fortunata carriera solista che gli ha consentito di raggiungere più di una volta la vetta della top ten inglese. Tre numeri uno tra i suoi singoli ed un lasciapassare come figura simbolo di tutto il  movimento new romatic, una delle più sostanziali scosse estetiche apportate al calderone new wave. Non solo profeta in patria, il nostro uomo ha replicato i suoi successi anche oltreoceano, ottenendo risultati  di vendita  a dir poco entusiasmanti. Di nuovo tra noi per imprimere un’ulteriore accelerazione alla sua carriera.



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