30/09/13

Melvins: back to the future




In uscita il 4 di novembre per l’ormai fedelissima Ipecac, il nuovo album dei Melvins segna un deciso ritorno al passato del gruppo originario del Northwest. Le dodici composizioni che vanno a costituire ‘Tres Cabrones’, segnano il ricongiungimento al batterista originale del gruppo Mike Dillard. Nelle parole di Buzz Osborne questo nuovo disco è quanto di più vicino all’originale nucleo dei Melvins operativo nel 1983. Aldilà di questa reunion le composizioni sono assolutamente inedite, scritte appositamente per questa combinazione di musicisti con un risultato finale poco meno che eccezionale. Accantonata l’ipotesi di riprovare brani scritti 30 anni fa, il trio si è unicamente concentrato nello scrivere nuovi pezzi, guardando con senso pratico a quell’esperienza formativa, già figlia di una genesi consumatasi all’ombra dell’hardcore a stelle e strisce. La cosa ha funzionato perfettamente.

La realizzazione di ‘Tres Cabrones’ non è stata affatto uno scherzo, con la memoria si è tornati ad un periodo di ultra-violenza e dissolutezza. La conferma arriva da Dillard, che nel 1984 lasciò il gruppo per essere rimpiazzato da Dale Crover alla batteria. Dopo 30 anni la ricostituzione avviene non senza una variazione significativa.  Crover – nel rispetto di un’ipotetica anzianità’ – abbandona la sua postazione dietro a tamburi  per imbracciare il basso. Una curiosità che ha contraddistinto tutto il processo creativo di ‘Tres Cabrones’, titolo più che mai ironico. Forse la versione più ‘classica’ attualmente in circolo del gruppo, capace di cambiare attributi con l’intervento a turno del bassista Trevor Dunn e della sezione ritmica dei Big Business.  








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