30/09/13

Tim Hecker - Virgins




‘Virgins’ è stato registrato durante tre diverse sessioni a cavallo del 2012, le location interessate  Reykjavik, Montreal e Seattle. L’utilizzo di un più largo ensemble è stato circoscritto alle uniche  esibizioni dal vivo. In termini di contenuti si tratta di un lavoro più contaminato e dalle tendenze  percussive. Nonostante l’astrazione di fondo, le composizioni assumono ora un carattere più definito, rispettando i criteri di un intimo lavoro da studio. Per le registrazioni sono stati impiegati fiati, piano e sintetizzatori, confermando il valore squisitamente analogico dell’opera.

Tim Hecker nel consolidare il suo sodalizio con Kranky, ci ricorda come la definizione di musicista elettronico sia in realtà distante  dalla sua filosofia. Il valore quasi ecumenico delle sue composizioni sposa semmai lo spirito della musica sacra e minimalista. Ma non c’è un predilezione alla 'fake church music', qui si lavora alla ricostruzione di idee al rallentatore, mantenendo l’aspetto ritualistico del suono e delle celebrazioni nella cripta. E’ una musica dal forte potenziale mistificatorio, una nuova sacralità che ci dice dello sviluppo verticale del  lavoro di Hecker. Vengono suggerite memorie illusorie di jam lisergiche consumate in qualche distante comune, nel rispetto della cerchia Amon Duul/Popol Vuh. Tim Hecker confida nel potere curativo della musica, un bonario narcotico, dalle estese funzioni terapeutiche. Mixato da Valgeir Sigurðsson e Tim Hecker e con l’ulteriore assistenza tecnica di Randall Dunn e Ben Frost, ‘Virgins’ si propone sin dora come le opere magne di questo 2013.





Nessun commento: